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6 aprile 2024

L'ARTE CHE CURA - reparto di Ematologia dell'ospedale A. Tortora di Pagani (Salerno) in collaborazione con l'associazione Nasi Rossi Clowntherapy e Univerarte di Maddaloni.

Sono onorata, nonché molto contenta di essere stata selezionata con la mia opera "La favola irraccontabile" olio a spatola su tela, 50x50 per questo splendido e solidale progetto curato e realizzato dal reparto di Ematologia dell'ospedale A. Tortora di Pagani (Salerno) in collaborazione con l'associazione Nasi Rossi Clowntherapy e Univerarte di Maddaloni.

Siamo in tanti ad aver aderito al progetto solidale che con la donazione delle nostre opere si andrà a collocare l'Arte nel DH e nel reparto di ematologia dell'ospedale A. Tortora di Pagani.
Sona certa che l'arte cura, l'arte aiuta e così si andrà a donare qualche sorriso in più ed alleviare, seppur nelle difficoltà, le giornate di chi è meno fortunato di noi.
E' stato richiesto di descrivere l'opera che viene donata, ed allora in pochi righe esprimo il perché di questa mia scelta e quindi donazione.
Ho scelto questa opera (il formato era tassativo 50x50) perché rappresenta un angolo ridente della mia bella Brianza, in particolare il lago di Lecco/Como con i suoi suggestivi rilievi montani, pertanto ho voluto portare un angolo della mia zona nella bellissima Campania, ma la motivazione principale è stata quella di donare, con questo scorcio, un momento sereno, direi felice di un periodo particolare della mia vita che vorrei tanto fosse oggi ad appannaggio di tutti. Poiché rappresenta appunto parte di me, me ne stacco con un poco di dispiacere, ma proprio per questo sento di più la motivazione del dono.
Nell'immergersi in questi miei colori che esprimono gioia e voglia di vita auguro a tutti di poter percepire, vivere la "propria favola irraccontabile".
Un dono posato col cuore, perché l'Arte non va solo mercificata, ma va donata, proprio per il dono stesso che abbiamo ricevuto nel poterla esprimere senza nulla chiederci in cambio, se non passione e dedizione.
Accarezzo dunque con le mani e con il cuore questo dipinto per l'Arte che ci consola, ci solleva, ci orienta, ci cura.
Ringrazio tantissimo Lorenzo Basile per avermi dato l'opportunità e Antonella Nigro per le critiche/recensioni che ci donerà.






23 marzo 2024

14 dicembre 2023

Il Beato Angelico a Milano, Museo Diocesano

 ANDAR PER MOSTRE... e non mi stanco di far avvicinare tutti all'Arte.

È di Beato Angelico il “Capolavoro per Milano” del Museo Diocesano
Dal 28 ottobre in mostra ai Chiostri di Sant'Eustorgio a Milano l'anta con le Storie dell'infanzia di Cristo dell'Armadio degli Argenti, realizzata attorno al 1450 dal frate domenicano pittore. Un'opera splendida e ricca di significati simbolici e teologici, che accompagnerà l'Avvento e il Natale della Diocesi ambrosiana, fino al 28 gennaio 2024.
di Luca Frigerio
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Da web
Dettaglio delle Storie dell'infanzia di Cristo dell'Armadio degli Argenti di Beato Angelico (1450 circa)Dettaglio delle Storie dell'infanzia di Cristo dell'Armadio degli Argenti di Beato Angelico (1450 circa)
il Museo Diocesano «Carlo Maria Martini» ha già pensato al “regalo” per tutti noi. Ed è qualcosa di davvero sorprendente: un dono di tale bellezza che fa sobbalzare il cuore dall’emozione. Dal 28 ottobre, infatti, per la fortunata manifestazione «Capolavoro per Milano» (giunta ormai alla sua quindicesima edizione), da Firenze arriverà nei Chiostri di Sant’Eustorgio (corso di Porta Ticinese, 95) un’opera straordinaria: lo scomparto dell’Armadio degli Argenti con le storie dell’Infanzia di Gesù, sublime creazione della maturità del Beato Angelico.
L’Armadio degli Argenti oggi si trova in quel «tempio» dedicato all’arte di Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro, detto Beato Angelico, che è il convento fiorentino di San Marco, diventato Museo nazionale, dove il frate pittore dipinse per i suoi confratelli domenicani le scene della vita di Cristo, una per cella, oltre a quelle negli spazi comuni. L’Armadio, invece, in origine era collocato nella basilica della Santissima Annunziata e, come dice il nome, conteneva i preziosi ex voto offerti alla Vergine lì invocata.
Fu Piero di Cosimo de’ Medici a commissionare questo importante lavoro al Beato Angelico nel 1448. Il maestro, insieme ai suoi allievi, al rientro dal suo primo soggiorno romano, realizzò un’opera di raffinatissima fattura, illustrando ancora una volta gli episodi evangelici, ma «concentrati» sui due sportelli dello stipo, con gusto decisamente miniaturistico: proprio la miniatura, del resto, era arte nella quale il frate eccelleva.
Al Museo Diocesano di Milano, così, si potrà ammirare proprio la prima serie di questi deliziosi riquadri. Accarezzando lo sguardo con i dettagli sorprendenti e con i colori smaglianti dell’Angelico che ripercorrono il mistero dell’Incarnazione, a partire dalle profezie messianiche per poi presentare l’Annunciazione, la Natività di Betlemme, la Circoncisione, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Fuga in Egitto, la Strage degli Innocenti, fino al dodicenne Gesù tra i dottori. Dove ogni scena è accompagnata da due cartigli: con il testo dei Vangeli, e con il riferimento profetico dell’Antico Testamento.
Anche per questo è evidente che le tavole che compongono l’Armadio degli Argenti – segate improvvidamente nel 1782 per essere vendute: sciagura per fortuna sventata – non sono solo «belle» e «preziose», ma costituiscono un itinerario iconografico di grande profondità, che ripercorre la storia della Salvezza secondo la proposta di meditazione di due santi confratelli del Beato Angelico: Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena. Ad esaltare quella «Legge dell’Amore», citata espressamente sullo scudo della figura femminile (che rappresenta la Chiesa) nella scena finale dell’ultimo pannello, che con la venuta di Gesù porta a compimento e supera la «Legge del Timore» della vecchia tradizione.
La grazia e la raffinatezza di questi dipinti rivela la maestria del Beato Angelico. E tuttavia se ne possono apprezzare anche le invenzioni compositive, le soluzioni inedite, gli studi prospettici che dimostrano come il frate pittore sia stato un autentico «traghettatore» dall’eleganza del Tardogotico alla rivoluzione del Rinascimento. Capace di esprimere, fra antichi rimandi e moderno linguaggio, una coinvolgente «geometria spirituale».
Una meditazione per immagini, delicate e toccanti, che accompagnerà il tempo d’Avvento e di Natale, fino al prossimo 28 gennaio, con iniziative e approfondimenti, come sempre, aperti a tutti, ma rivolti in particolar modo a parrocchie e oratori (tutte le informazioni su www.chiostrisanteustorgio.it )




















foto di Carla Colombo



14 novembre 2022

Alessio Fumagalli le sue cartoline / collezione

 E' ormai famosissimo Alessio Fumagalli 

che con la sua entusiasmante collezione di cartoline  è senza dubbio il numero uno dei collezionisti in Italia e non solo.  

Si è prefissato di raggiungere il milione e cinquecento pezzi per arrivare al Guiness dei primati ed essere così inserito nel volume. 

Ad arrivare a tale numero gli mancano ancora 42.350 pezzi che Alessio spera proprio di riuscire a raccogliere nel più breve tempo possibile.

Nella sua collezione sono custoditi pezzi pregiati antichi,  la più piccola cartolina, la più grande cartolina, cartoline di vetro, di sughero, di legno, di ceramica, ecc, un mondo entusiasmante agli occhi ma anche per viaggi immaginari attraverso le splendide cartoline, tutte timbrate e francabollate. La zona è in fermento per aiutare Alessio in questo suo sogno ed anche la stampa locale ha dato molta visibilità alla sua collezione ed alla mostra che ha tenuto nel mese di ottobre, con la partecipazione di un folto pubblico.


Perchè non dare una mano ad ALESSIO affinché questo suo sogno/obiettivo, diventi realtà? 

Vi lascio il suo indirizzo postale:

ALESSIO FUMAGALLI

VIA VINCENZO MONTI, N. 2

23889 SANTA MARIA HOE' (LC) 








28 agosto 2022

Mirad'or di Pisogne, lago d'Iseo, Stefano Arienti

 Ho visitato la galleria d'arte Mirad'or a Pisogne, sfondo lago d'Iseo che ospita Stefano Arienti e la sua installazione Diagonale pressoMirad'Or, Pisogne, fino al 30 settembre. Colori, intrecci, precisione, luci ed ombre e camminarci sopra a piedi scalzi...immersione in sensazione di serenità.

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Mirad’Or, l’innovativo padiglione galleggiante di recente inaugurazione collocato nei pressi del porto medievale. Edificato su una palafitta, il piccolo museo sull’acqua cattura l’attenzione per la sua forma architettonica rigorosa e le grandi vetrate che lasciano intravedere, di giorno e di notte, le opere artistiche che saranno man mano ospitate nonché il magnifico paesaggio circostante. Il progetto ha l’obiettivo di fare di Pisogne una tappa irrinunciabile sia per chi transita sul lago d’Iseo, sia per i protagonisti nazionali e internazionali delle nuove tendenze delle arti figurative.











21 gennaio 2020

#imacchiaioli #mostraimacchiaioli


Ho da sempre amato i "Macchiaioli", gli artisti degli anni 800 che dipingevano "a macchia" dando cioè sul dipinto solo la visione che l'occhio vede da lontano, lasciando perdere orpelli e dettagli e che li vedeva riunirsi in quel famoso bar Michelangelo a Firenze.

E' istallata un'interessante mostra a Lecco presso il palazzo delle Paure, dove si possono ammirare circa 60 opere di artisti di quel periodo. In primis Giovanni Fattori, poi Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Silvestro Lega.
La mostra, curata dalla critica d'arte Simona Bartolena è visitabile fino al 19 gennaio.
Mi aspettavo di vedere opere nel suo insieme di una certa dimensione e non sapevo assolutamente che i macchiaioli dipingessero tavole, in particolare di legno, molto piccole, per cui sono esposte opere di piccole dimensioni.
Ho scattato direi tutte le opere...questo è solo un assaggio...buona visione