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6 luglio 2015

Grecia : Isola di Creta - I itinerario ( Heraklion + Cnosso )

Quest'anno una settimana di vacanza è stata dedicata all'Isola di Creta





Oltre a far bagni ed a prendere  il sole come ben conoscete, mi piace visitare la terra che mi sta ospitando e così, dopo aver noleggiato l'auto per due giorni ci siamo dedicati (io e mio marito) a " cercare" di conoscere qualcosa di più della zona dove alloggiavamo "Malia"

Il primo giorno e quindi il primo itinerario che poi abbiamo allungato ad un secondo itinerario (ma siamo arrivati un po' stremati, anche per le poche indicazioni lungo il percorso) è stato :

LA CAPITALE  HERAKLION 


Iraklio o Heraklion, capoluogo dell'omonima contea, conta circa 125,000 abitanti ed è la più grande città di Creta, per quanto riguarda il numero di abitanti. Qui vi è anche il centro finanziario ed amministrativo di Creta ed il più grande porto navale dell'isola. Secondo gli storici qui sorgeva l'antica città romana di Iraklia, il porto di Cnosso, che, dopo l'occupazione araba dell'isola, nel 824, sarà uno dei porti più trafficati del Mediterraneo. A quell'epoca inizieranno i lavori per la fortificazione della cittàm, con la creazione di un profondo fossato e la costruzione di un castello.

Il fossato, in arabo hantak, diede il nome alla città, rinominata appunta Hantakas.

Nel 1061 l'imperatore bizantino Fokas Nikiforos conquista la città che resterà sotto dominazione bizantina fino al 1210, quando diventerà dominio veneziano con il nome di Handax o Candia.

Sotto i veneziani inizia la costruzione del castello che domina la città ancora oggi, mentre durante l'occupazione turca la città riprenderà l'antico nome di Hiraklion o Megalo Kastro (Great Castle). 

La città moderna, è piena di negozi, piazze e strade, che miscelano antico e moderno, con edifici risalenti al periodo turco e veneziano.

Tra questi, l'imponente mole del castello veneziano, "Megalo Koule", a protezione dell'antico porto, la Fontana Morosini (1628), la Fontana Bebo (1588), la Loggia veneziana (1626 - 1628) e l'imponente chiesa bizantina di Aghios Titos, la cattedrale di Aghios Minas e la chiesa di Aghia Ekaterini (15° secolo). 
A Heraklion si trova anche il Museo Archeologico, il Museo Storico e delle tradizioni ed il Museo di Storia Naturale.
......................
Percorrendo la via 25-Avgoustou in discesa, che dal centro scende verso il mare, appare l’imponente profilo della Fortezza Veneziana, risalente al 1500, che domina il porto cittadino. Le massicce mura esterne rendono l’idea di quanto questa fortezza fosse inespugnabile. Oggi si possono visitare le grandi e buie sale interne, ampiamente restaurate, dove ancora si trovano le antiche e pesanti palle di cannone e la ripida salita che conduce fino al piano superiore.







Salendo sulle mura, si godono bei panorami sul porto e la città, con le antiche mura che circondano il centro storico ed una panoramica generale sulla grandezza della fortezza. 


Nella moderna Heraklion, uno dei edifici che più rappresenta il passato della dominazione veneziana è costituito dall’elegante Loggia Veneziana, che ancor oggi è occupata dal Municipio.L’edificio si trova sulla vivace via 25-Avgoustou e si caratterizza per lo stile tipico ed il bel porticato. L’ingresso ad archi conduce in un cortile aperto, con belle vetrate e colonne imponenti




La Piazza più vivace e frequentata di Heraklion è senza dubbio Platia Venizelou, punto d’incontro della vita notturna cittadina nonché fulcro di partenza turistico per la visita del capoluogo
Al centro della piazza è collocata la bella Fontana Morosini, edificata durante il periodo veneziano, con le eleganti decorazioni tra cui spiccano i quattro leoni dalla cui bocca zampilla l’acqua. La pedonale via Dedhalou collega la piazza al resto della città, una piacevole passeggiata tra eleganti negozi e piacevoli taverne.



CHIESA DI SAN TITO Qui è particolarmente venerato con il titolo onorifico di "Santo Apostolo". Il suo culto è anche diffuso in Dalmazia.



spettacoli in piazza dove ho gustato anche un ottimo gelato al limone
 (non pensavo che fosse come quello italiano)






e noi abbiamo saltato il MUSEO ARCHELOGICO....per motivi di tempo e poi non siamo più tornati preferendo ampliare altrove le escursioni. 

CNOSSO 
A 5 km dalla capitale si trova il centro 
Cnòsso (in greco Κνωσός - Knossos, greco miceneo ko-no-so, minoico ku-ni-su?) è il più importante sito archeologico dell'età del bronzo di Creta. Sorge nella parte centrale dell'isola di Creta, a 6 km dal mare e a 5 km da Candia, sul fiume Katsaba (anticoKairatos).
Fu un importante centro della civiltà minoica (la civiltà cretese dell'età del bronzo). Il palazzo di Cnosso è legato ad antichi miti della Grecia classica, come Minosse e il labirinto costruito da Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro.


alcune foto de "Il palazzo di Cnosso" 
il sito archeologico più importante dell'isola.
Il sito a mio modesto parere risulta un po' troppo "restaurato"  falsificando un parte ciò che poteva essere. 
E' comunque ineteressante se si pensa alla leggenda del Minotauro e gli anni di storia che si stanno calpestando.
Fuori dal sito la strada è costeggiata da negozi di souvenirs vari, se ti avvicini vuol dire quasi per forza comperare, non ti mollano! 
Un consiglio : è preferibile la visita di mattina presto poichè il sole lì batte forte, anche se è accompagnato da una leggera brezza.
 ingresso € 6,00  





















foto di Carla Colombo


e si prosegue.....



4 luglio 2015

Concorso-collettiva Giochi di Liberetà - Lecco.

presso sala espositiva UNIVERSITA' POLITECNICO DI LECCO 

Si è conclusa la XXI edizione provinciale di Lecco - Giochi di Liberetà, organizzata dallo SPI-CGIL DI LECCO con il patrocinio della Provincia e del comune di Lecco. Ho partecipato fuori concorso (membro giuria) con due mie opere pittoriche e tre poesie.



le mie due opere a destra



le mie poesie 

















3 luglio 2015

Lettura

Prima di postare qualche foto della mia vacanza presso l'isola di Creta ed esattamente a Malia, desidero proporre due letture che ho avuto modo di gustare  proprio durante le spaparazzate al sole greco.
Il primo  mi ha  riportato alle mie radici - la Brianza -  nello scorrevole delle pagine   ci sono frasi dialettali milanesi nonchè situazioni tipiche degli anni della mia adoloscenza che in fondo è anche quella dell'autrice.
Nel secondo invece mi sono immersa ancora di più in questa splendida nazione - la Grecia - così tanto in discussione in questo periodo.
Mi sono immersa in una lettura di colpi di scena, di suspence, di curiosità  in un mondo di leggende e mitologia.

IL BACIO DI GIUDA
DI 
SVEVA CASATI MODIGLIANI 



Milano, 1945. La guerra è finita, la città liberata, ma la vita quotidiana è segnata dalle ferite dei bombardamenti, la penuria di tutto, gli strascichi di odi e regolamenti di conti. È lo scenario che circonda la vita di Sveva ragazzina, protagonista di questo nuovo racconto autobiografico, dove piccoli fatti quotidiani assumono ai suoi occhi infantili grande importanza. Curiosa e anche un po' ribelle, osserva le dinamiche del mondo adulto e ne percepisce tutte le contraddizioni: convenzioni sociali, falsità, ipocrisie dai risvolti talvolta dolorosi. Al centro di un racconto molto personale e senza pudori è il rapporto sofferto con una madre severa e intransigente, che non esita a trattarla ingiustamente pur di salvaguardare la sua idea di perbenismo. Ma vi è anche l'affetto sconfinato per il padre, un uomo dolce e attento che non esita a proteggerla dalle piccole crudeltà della vita quotidiana. Dopo le prime pagine segnate dalle conseguenze della guerra appena finita, il racconto assume un registro ironico e leggero, che rispecchia la ritrovata serenità e la prospettiva di un benessere possibile. Il libro si chiude con un'appendice firmata dal fratello Lucio, nato dieci anni dopo di lei, che descrive dal suo punto di vista la vita di famiglia e in particolare la sorella, definita "la mia paladina".

modeto PARERE PERSONALE : di facile e veloce lettura porta indietro negli anni, a quell'adoloscenza non sempre facile ed ai rapporti sempre un po' complicati tra madre e figlia di allora.
Un bisogno di esserci a volte sommerso dall'autorità allora sacra di una madre e di un padre e perchè no, anche la complicità di uno di loro, come in questo caso. 
Ciò che l'autrice vive dopo la guerra in una città come Milano, per me è stato rapportato ai miei anni, molto più avanti, poichè nelle realtà di piccolo paese contadino tutto avveniva in ritardo rispetto alla grande città.
Se per l'autrice dopo il 1945, per me e per tanti come dopo il 1955-60


IL MIO NOME E' NESSUNO
DI 
VALERIO MASSIMO MANFREDI 





Atene, 17 novembre 1973. Un eminente archeologo muore misteriosamente subito dopo aver ritrovato il vaso d'oro dell'indovino Tiresia. Poche ore più tardi, mentre scoppiano i disordini di Piazza del Politecnico, una giovane e bella studentessa viene catturata, stuprata e uccisa dalla polizia sotto gli occhi del fidanzato, Claudio Setti. Dieci anni dopo, una catena di efferati delitti sconvolge la Grecia. Riti annunciati da oscure profezie. Omicidi senza spiegazione per chi non abbia vissuto i giorni della rivolta studentesca e non conosca il segreto del vaso di Tiresia, sul quale era raffigurata la profezia riguardante l'ultimo viaggio di Ulisse: una seconda odissea durante la quale l'eroe omerico sarebbe arrivato fino alla fine del mondo, a interrogare il misterioso "oracolo dei morti"...

modesto PARERE PERSONALE : Coinvolgente, si legge senza sosta, si vuole arrivare alla fine per scoprire un finale non scontato. Le ultime pagine mi hanno accompagnata nel viaggio di ritorno, ed io. che di solito dormo sull'aereo, non volevo smettere la lettura percè mi premeva sapere appunto andasse a finire.
Da leggere, soprattutto per coloro che amano intrighi e suspence misto a thriller...ed anche per coloro che conosco la mitologia con annessi e connessi :-)



1 luglio 2015

Fa sempre effetto!

Lo scorso mese ho tenuto presso Villa Sirtori di Olginate la mostra personale "ATTIMI" e durante la visita alla sede della biblioteca che gestisce lo spazio della Villa ho avuto modo di vedere dopo tanti anni  una mia opera datata  "credo98"  che avevo donato alla biblioteca a seguito di un'altra mostra tenuta sempre presso la Villa nel 2002.

Ora sono là appesa, assieme a grandi della pittura che purtroppo non sono più fra noi (Mauro Benatti e Arturo Bonanomi". Beh lo ammetto, mi ha fatto un certo effetto!