GRAZIE PER ESSERE ARRIVATI QUI DA ME.
carla_colombo@libero.it - 349 5509930 - In questo mio spazio desidero condividere le mie opere pittoriche, le mie poesie, foto, viaggi, ricette, letture...ACCOMODATEVI!

Le mie opere im vendita su ARTLYNOW

Le mie opere  im vendita su ARTLYNOW
troverete particolari proposte artistiche- carla_colombo@libero.it

8 novembre 2012

Ecce Artist - collettiva


A ROMA...questo originale evento al quale sono onorata di farne parte con una mia piccola opera di dimensioni tassative 20x20

Solo i miei occhi...chiusi - tecnica mista su mdf - dim. cm 20x20

lazionauta....ha parlato dell'evento dietro mia comunicazione :

http://www.lazionauta.it/ecce-artist/

--e se vi va di leggere....

EVENTO PATROCINATO DA ROMA CAPITALE MUNICIPIO XVII

Partecipano allo show oltre trecento opere di artisti da tutto il mondo: ricerche artistiche più disparate, opere pittoriche, fotografiche, digitali e in poesia, provenienti dalle più diverse formazioni


Si spazia dalla dall’iperrealismo alla digital art, dall’ipercontemporaneo al figurativo, alla grafica, alla street art, al pop surrealismo, al polimaterico…
Presenti autori affermati, emergenti e neofiti sperimentatori che esprimeranno in un fittissimo dialogo il proprio pensiero attraverso il prodotto detto “arte”.
L’evento ha come unico scopo quello di promuovere l’arte e i protagonisti che la rappresentano.
L’autoritratto è il linguaggio più significativo che l’artista utilizza per interagire con lo spettatore, il quale è invitato a cogliere il senso e il significato della poetica dell' “essere “ artista.
Attraverso l’interpretazione del “se” gli autori estraggono le essenze più intime: espressioni inquiete o pacificate, corpi dissolti o irriverenti, volti sereni, percezioni allarmanti, tratti accennati, ritagli d’anima deposti in piccole opere di cm 20X20.
Tasselli di vita raccontati, recitati, sputati, in un percorso che coinvolge lo spettatore immergendolo in un micro-macrocosmo dove riflettere sulle tematiche essenziali dell’”essere umani” nella società contemporanea.
Intime necessità di comunicazione senza sottomissioni all’establishment dei circuiti artistici.
Informiamo che la mostra sarà visionabile da dieci giorni prima della data del vernissage esclusivamente per la stampa e per la critica su appuntamento al n. 338 9665584.
La location “FABBRICAIMMAGINE beautè avancèe” di Maurizio Gulinello e Mariagrazia Benvenuti è un centro benessere che si occupa di servizi di bellezza a tutto tondo, specializzato nella cura dei capelli, nella consulenza stilistica, in esclusivi trattamenti di alta cosmesi con check up medici e coiffeure d’avanguardia, è anche make up atelier e make up agency.
Periodicamente il centro offre ai suoi clienti la visione di interessanti e innovative mostre d’arte contemporanea curate dalla titolare stessa Mariagrazia Benvenuti (artista, curatrice, collezionista, estetista e make up artist specializzata in tecniche fisiomassoterapiche).
Ringraziando per la cortese attenzione ci auguriamo di averVi tra gli ospiti.
Saluti
Mariagrazia Benvenuti



INFO E CONTATTI:
cell.338 9665584
email: mariagraziabenvenuti@gmail.com




“ECCE ARTIST” di Michele La Porta
“Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima.” E' questo il tema della Mostra internazionale "ECCE ARTIST" - AUTORITRATTO D'ARTISTA, a cura di Mariagrazia Benvenuti e Alessandro Stacchi, organizzata da "FABBRICAIMMAGINE" con il patrocinio di Roma Capitale. 
Soli 20x20 cm, un apparentemente confine o gabbia, per esprimere la sconfinata percezione di se stessi che, proprio di lineare e "regolare nelle forme", sembra non avere nulla. Una raccolta di opere di piccolo formato, eseguite con qualsiasi tecnica e materiale, digital, pittura, fotografia, collage aperto anche alla scrittura e alla poesia, che è sembrata una sfida.
I meccanismi psichici che si manifestano nelle dinamiche dell'autoritratto, partendo dal contrastante rapporto che abbiamo con la nostra immagine e la percezione che gli altri hanno di noi, diventano, quindi, la messa in scena di queste risultanti.
Elaborare un'immagine, un volto o una forma che siano espressione della nostra identità non è, però, un'impresa semplice. 
Il senso di identità, infatti, non può prescindere anche dalla materializzazione della percezione interiore che è ben più complessa dello schema corporeo, suppur ne funga da inevitabile contenitore o "specchio". 
L'autoritratto, collegando i modelli percettivi e analitici degli elementi interni ed esterni è, per l'artista, un mezzo per interrogarsi, scandagliarsi e celebrarsi. 
E' l'espressione creativa della necessità di dare sostanza e visibilità alla pluralità delle proprie maschere ma anche un manifesto psicologico con il quale dare un corpo e una rappresentazione alle proprie ansie, insicurezze, lacerazioni, debolezze, consapevolezze, ricchezze e speranze. 

Speranze, spesso, di ancorarsi alla Storia, dando a se stessi un senso di immortalità, rappresentando quel doppio che sopravviverà e resterà eterno.


L’autoritratto in "piccola" mostra di Alessandra Pontecorvo 
Il “Call for Artist” della Mostra Internazionale di Opere di Piccolo Formato organizzata da Mariagrazia Benvenuti (ottobre 2012) in “FABBRICAIMMAGINE”, a Roma, ha come tema, quest’anno, “Ecce Artist”, autoritratto d’artista.
L’autoritratto è presente in tutte le fasi della storia dell’arte, come dimostrazione di bravura, come autocelebrazione, come volontà di lasciare testimonianza di sé da parte dell’artista (sia esso pittore, scultore o scrittore) . Può essere però più interessante ai nostri giorni prendere atto della rottura degli schemi tradizionali avvenuti nel clima pittorico antinaturalista del Novecento. Qui, gli autoritratti di Gauguin ed Ensor hanno aperto la via a mille auto-metamorfosi di volti e corpi. Sempre in questo filone si iscrivono gli esperimenti precubisti dì Picasso il quale, attribuendo alla sua figura i tratti grossolani di una maschera africana, si accosta al gusto primitivista degli artisti tedeschi del primo espressionismo. 
Rimasto saldo in sella anche durante il ritorno del tradizionalismo, come ben indicano, in Italia, la serie degli autoritratti metafisici di de Chirico o, in Germania, il freddo realismo degli autoritratti nell'ambito della Nuova Oggettività, l’autoritratto si è fatto, invece, raro nei primi due decenni del secondo dopoguerra in quanto inadatto al gusto astratto e informale prevalente. E’ poi è tornato in uso con la pop art, l'iperrealismo, le varie correnti neofigurative di fine secolo, col contributo anche del diffondersi della fotografia come medium artistico (A, Warhol, Gilbert & George, J. Beuys). Ricordiamo a questo proposito – in una produzione artistica che diviene sempre più complessa sotto la spinta della immensa storia che la precede – il Triplo autoritratto di Rockwell (1960), che mostra sé stesso davanti a una tela intento a copiare il suo volto riflesso da uno specchio, sotto la tutela di autoritratti del passato, da Dùrer a Picasso, riprodotti nel quadro.
"Attraverso lo sguardo, metafora del suo potere creativo, l'auto-ritrattista acquisisce un triplice ruolo, in quanto è allo stesso tempo autore, soggetto e spettatore”, ha affermato Cristina Nuñez, fotografa spagnola che ha proposto l’autoritratto come metodo di auto-terapia. Non è difficile capire quanto questo sia vero. Ma, restando nel campo della produzione di opere d’arte, possiamo dire che ogni autoritratto, al di là dello sguardo sulla propria interiorità, è sempre una sorta di performance. Deve entrare in gioco l’intenzionalità: è assolutamente impossibile costruire la propria immagine in modo inconscio. Il nostro agire o recitare è funzionale a ciò vogliamo che gli altri vedano di noi, ma prima dobbiamo entrare in contatto con la molteplicità del nostro essere e decrittarla (e costruirla). Quindi, se l’autoritratto è performance non è detto che sia un’auto-confessione realistica. Può essere anche gioco: possiamo uscire da noi stessi, immaginarci diversi da quello che siamo, come ha fatto l’artista giapponese Tomolo Sawada con le sue quattrocento fototessere-autoritratto che rappresentano quattrocento donne diverse; oppure possiamo ricorrere allo pseudo-autoritratto ( Autoritratto come farabutto di J.M. Basquiat, 1982): un'irriconoscibile maschera primitivista cui l'autore ha attribuito uno status di autoritratto in quanto espressione del proprio sentimento e gusto creativo. Le opere pervenute a FABBRICAIMMAGINE in seguito al Call di quest'anno mostrano di iscriversi perfettamente nel solco tracciato dalla storia dell'arte: si va dal minimalismo realista ironico all'informale, dalle composizioni finto-collage a sofisticati autoscatti, da straordinari grafismi a gouasches e polimaterici. Veramente un concentrato, di eccellente livello, di quello che offre il panorama artistico mondiale.


ALCUNE FOTO DELLA COLLETTIVA 




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7 novembre 2012

Fiori...ancora fiori

Giusto per non perdere la cosidetta mano...


acquerello in violetto ortensia e iris - su carta Fabriano gr. 300
dim. . 42x55 - anno 2012


Dedica

E’  appena socchiusa
la porta dei sogni,
l’inverno con il suo freddo
tende a venire. 
 
   Che gelida l’aria!

Se non mi regali
le carezze che conosco
sento del cuore
l’inverno ed il suo gelo. 
 
   Quanto mi manchi!

Carla Colombo
 ottobre 2012

5 novembre 2012

Un meriggio a Milano

..e durante la visita alla mostra di Milano, mi sono uscite spontanee queste poche parole..e qualche foto



Meriggio a Milano

Frammenti di sole d'ottobre 
illuminano nel cielo le guglie
di merletto di trine antiche
e mentre briciole preziose sul lastricato 
saziano colombi 
che tubano noncuranti di noi
giungono come musica melodiosa
dalla piazza affollata
le voci dei turisti.

   Che belli i visi paffuti dei bimbi
   che giocano nel caldo meriggio!

Con passo veloce scompare 
nel tunnel del metrò
il lavoratore stanco del giorno
e fra  languidi sguardi in galleria 
 la signora vestita di rosso
ammira vetrine illuminate
in attesa dell'imbrunire 
e  la piazza ritrova il silenzio
ed anche il mio ritorno.

  Che caotico il traffico sulla tangenziale  
  ma presto sarò da Voi!

Carla Colombo
Ottobre 2012
(in un pomeriggio durante la visita alla mostra di Picasso)


 foto di Carla Colombo 

Copyright registrato

(Tutti i diritti riservati ®©)


4 novembre 2012

Mostra dedicata a Pablo Picasso

GRAZIE A TUTTE LE AMICHE E AMICI CHE OGGI MI HANNO FATTO 
GLI AUGURI PER IL MIO ONOMASTICO. 

..E RIPRENDO....
In uno splendido martedì pomeriggio di ottobre mi sono recata a Milano con il gruppo "IL GRAPPOLO" dove ho potuto visitare presso il PALAZZO REALE la splendida mostra dedicata al Maestro spagnolo PABLO PICASSO



alcuni compagni di viaggio, in attesa del nostro orario di entrata 


all'intern. è proibito fare fotografie, ho "rubato" solo qualche scatto.....
Dipinti, sculture, fotografie e film per raccontare uno degli artisti che ha maggiormente segnato il Novecento, La mostra è aperta sino al 6 gennaio 2012  :una grande mostra  antologica ripercorre la ricca produzione del Maestro spagnolo: tra i capolavori esposti, anche La Celestina (1904), realizzata nel cosiddetto Periodo Blu, e il Ritratto di Dora Maar (1937), che riproduce il volto della fotografa amata dall'artista andaluso. 
Il percorso espositivo è arricchito da disegni, stampe e libri illustrati e da una sezione che documenta la mostra presentata da Picasso nel 1953 proprio nel museo affacciato su Piazza Duomo. In quell'occasione, la monumentale e drammatica Guernica fu esposta nella Sala delle Cariatidi, devastata dalle bombe dieci anni prima. In questa occasione è stata riproposta con una copia di dimensioni come l'originale






alcune opere esposte :











arte, pablo picasso, periodo blu, pittura, celestina, arte del novecento, arte - grandi maestri
ed anche LEI...LA CELESTINA
L'opera conosciuta al mondo col titolo di Celestina, è un celebre dipinto realizzato nel 1904 dal grande artista spagnolo Pablo Picasso.
Quest'opera è realizzata con la tecnica dei colori ad olio, su una tela che ha le dimensioni di 81 per 60 centimetri, ed è conservata presso il Museo Nazionale Picasso di Parigi, che prende il nome proprio dal celebre artista, che è riuscito durante un intera vita, con lo studio, la ricerca ed il suo grande genio artistico, a smuovere le fondamenta del mondo dell'arte.
Ma chi è la Celestina del ritratto di Picasso? Forse a dire di alcuni esperti e storici, potrebbe esser il ritratto di una certa donna, tale Carlotta Valdivia, mezzana (una sorta di ruffiana dell' epoca) soprannominata appunto “Celestina”, che era anche cieca di un occhio. Questo nomignolo in lingua spagnola ha il significato di “protettrice”. In Spagna, in molto paesi, le donne anziane venivano associate anche alla morte, visto che toccava a loro annunciare chi era morto recentemente nella zona.
Questa bella opera di Picasso, è stata eseguita mentre si trovava a Barcellona, in un periodo preciso, che precede la partenza verso Parigi, la città francese più famosa e amata da tutti gli artisti, sia famosi che meno famosi. In questo breve periodo che va all'incirca dall' Inverno del 1903 e la Primavera del 1904, l'artista Picasso, riesce a produrre numerose opere artistiche, che gli esperti e gli storici di arte, diranno essere, come i capolavori più belli di tutto l'intero Periodo Blu (clicca e leggi). Tra questi capolavori, ricordiamo per esempio, Il pasto del cieco, La vita, Vecchio cieco e ragazzoIl vecchio chitarrista e anche questo di Celestina, di cui parlo in questo breve articolo (potete cliccare sui nomi per andare agli articoli relativi).
Osservando il dipinto, possiamo vedere subito che, la protagonista è una donna abbastanza anziana, anzi addirittura Picasso dipinge anche un suo occhio sinistro malforme, forse cieco o che porta le evidenti tracce di un velo di cataratta. Il corpo della donna, non si intravede bene nelle forme, anche se si può intuire che è molto esile, sotto una mantella scura che lo avvolge. Il volto, coperto da un velo scuro, riesce a mettere in grande risalto il suo viso chiaro e illuminato. Picasso riesce attraverso la sua abilità artistica e alcuni particolari importanti, a rendere questo viso di donna anziana molto reale e vero. Se guardiamo per esempio la precisione dell'attaccatura e il colore così naturale dei capelli della donna anziana, o magari le gote scavate dagli anni e quindi dal cedimento naturale della pelle. Un altra meraviglia del dipinto di Picasso è il particolare del mento, dove notiamo l'ombra che viene portata dalla peluria, e le rughe che ci descrivono questo bellissimo viso molto vissuto. Tutto questo riesce a colpire ogni osservatore per il suo grande verismo.
Il colore del personaggio e dello sfondo, è quasi monocromatico, alcuni toni del colore principale, il blu (se vi fa piacere, potete leggere altri articoli del blog sul periodo blu di Pablo Picasso), sembra appena rischiarato dal colore rosa che colora le guance dell'anziana donna.
Lo sfondo no ci fa capire bene dove la donna si trovi, non abbiamo molte informazioni per capire il contesto che la circonda. Cosa Picasso vuole trasmetterci attraverso il viso di questa donna anziana? In questo modo, la donna che sembra molto malinconica, diventa anche enigmatica, e attraverso l'uso predominante del colore blu si tinge di inquietudine, rafforzata anche da quella malformazione all'occhio molto evidente e dallo sguardo penetrante e obliquo della donna.
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Sono veramente tante le opere esposte che caratterizzano i vari periodi del maestro spagnolo. Tutto in un ampio spazio delle sale del Palazzo Reale richiama attenzione e curiosità e tutto è molto affascinante e lo diventa ancora di più, seguendo la vita del maestro, perchè la sua pittura è collegata alle varie fasi della Sua vita, in particolare ai tanti amori ed alla Sue donne. 
Potete trovare tutti i dati della mostra qui :

e per quanto riguarda la vita di Picasso inutile che io mi limiti a queste pagine, l'web è pieno di note su Picasso 
Posso solo  dirVi che, se siete in zona e volete passare un pomeriggio diverso questa è l'occasione giusta. 


3 novembre 2012

Lettura-recensione del Prof. Giuseppe Manitta

Prima una piccola premessa.
Non voglio sembrare troppo ego postando articoli -  scritti su di me, ma è doveroso da parte mia rendere omaggio a coloro che mi regalano sempre meravigliose manifestazioni di affetto, di apprezzamento e di stima che contraccambio sempre e di cuore.
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Sul blog http://lavostraarte.blogspot.com nuova personale .
 L'ARTISTA DEL MESE - OLENA KHUDOLEY
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Bellissima recensione alla mia opera del prof. Giuseppe Manitta . presidente dell'accademina internazionale  il CONVIVIO e pubblicato sul n. 50 del periodico IL CONVIVIO - SETTEMBRE 2012


CARLA COLOMBO e le visioni di luce di Giuseppe Manitta
Carla Colombo è nata e risiede ad Imbersago, in Brianza. Da giovanissima scopre la passione per i colori e si avvicina al mondo della pittura con l'intento di ricerca che l'accompagnerà per tutto il suo percorso artistico. Dipinge con "foga" non comune , giustificabile forse quale recupero del tempo perduto in pittura. Si tratta di un impeto originale, che raramente ritroviamo in autori viventi che tendono a smorzare, troppo spesso, la naturalezza dell'anima.
Dal 2008 si appassiona al movimento artistico della mail art e nel 2009 si associa all'Aima (archivio internazionale di mail artisti) e partecipa a scambi ed eventi internazionali. Nel settembre 2011 progetta e realizza la prima collettiva internazionale di mail art presso il proprio atelier riuscendo  a riunire in un unico progetto bel 100 artisti. Il 2011 invece diventa l'anno delle chine. 


Flash in Provenza olio su tela cm.60x30 - anno 2008 - collezione privata

I toni luminosi e cromatici nell'opera di Carla Colombo ripercorrono i voli aerei della luce e i moti dell'anima. Le sue raffigurazioni hanno risonanze liriche con accordi cromatici che trovano linfa vitale nella memoria e nella fantasia. Ma la pittura di Carla Colombo non  solo visione interiore del paesaggio, ma soprattutto interpretazione della realtà. Da ciò si comprende benissimo come la sua pittura si trasposizione e interpretazione. I paesaggi della Colombo coinvolgono, perché danno la sensazione di abbracciare chi li osserva. Si tratta di una pittura che sa essere trascinante, delicata ed allo stesso tempo magmatica ed energica, ma c'è anche la spontaneità della pennellata, il suo fluire ora morbido ora impetuoso, che empie ogni campitura e ogni immagine rappresentata. L'espressione della luce e l'espressione interiore del colore offrono una sintesi perfetta, i soggetti e l'ispirazione sono intensamente percepibili e la rappresentazione appare reale e metaforica. 
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2 novembre 2012

2 novembre - ai nostri cari (commemorazione dei defunti)

Mi piace farlo sempre, ma oggi ancora di più....

AI NOSTRI AFFETTI 
che non sono più tra noi


un ricordo indelebili che resta in noi per sempre. 

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Quando ero bambina

Quando ero bambina
col naso all’insu’
giocavo con le nuvole in cielo
e fra il bianco candore
cercavo i mille volti dei sogni
intrisi di dolce vaniglia.

E con la fantasia percorrevo
sentieri striati di rosa e di lillà
campagne assolate in corse gioiose,
ruscelli destati da canti  di uccelli
e mari cullanti in acque di seta.

   Erano attimi immensi
   coccolati da calde visioni
   evanescenti e di effimera felicità.

Mi ritrovo ancora
col naso all’insù
a guardare le nuvole in cielo
e tra il bianco candore 
cerco sagome di volti amati
contorni di sorrisi perduti.

   … ma resta solo
   il gioco di allora bambina.
   … e la triste realtà di ...donna.


(a tutti Voi....che non vedo, ma che Vi sento) 

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