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9 marzo 2012

Amore - donna di Pablo Neruda

Mi è stata omaggiata questa splendida poesia di PABLO NERUDA...Vi va di sentirla ed assaporarla?




amore

Donna, avrei voluto essere tuo figlio, per berti
il latte dai seni come da una sorgente,
per guardarti e sentirti al mio fianco e averti
nel riso d'oro e nella voce di cristallo.
Per sentirti nelle mie vene come Dio nei fiumi
e adorarti nelle tristi ossa di polvere e di calce,
perche' il tuo essere passasse senza pena al mio fianco
e uscisse nella strofa -puro d'ogni male-.
Come saprei amarti, donna, come saprei
amarti, amarti come nessuno seppe mai!
Morire e amarti
ancor piu'.
E ancor piu'
amarti,
di piu'.








e così sono andata alla rielettura di altre poesie  estrappolate dal libro da una antologia di Neruda 
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per noi donne :

Donna completa


Donna completa, mela carnale, luna calda,
denso aroma d’alghe, fango e luce pestati,
quale oscura chiarità s’apre tra le tue colonne?
Quale antica notte tocca l’uomo con i suoi sensi?
Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle,
con aria soffocata e brusche tempeste di farina:
amare è un combattimento di lampi
e due corpi da un solo miele sconfitti.
Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito,
i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli,
e il fuoco genitale trasformato in delizia
corre per i sottili cammini del sangue
fino a precipitarsi come un garofano notturno,
fino a essere e non essere che un lampo nell’ombra.
Ora leggiti queste altre due e dimmi se non è come penso io:


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Corpo di donna…. 


Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche 
tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d’abbandono. 
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava 
e fa saltare il figlio dal fondo della terra. 
Sono stato solo come una galleria. 
Da me fuggivano gli uccelli 
e in me la notte entrava con la sua invasione possente. 
Per sopravvivermi ti ho forgiato come un’arma, 
come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda. 
Ma cade l’ora della vendetta, e ti amo. 
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo. 
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell’assenza! 
Ah la rosa del pube! Ah la voce lenta e triste! 
Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia. 
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa! 
Oscuri fiumi dove la sete continua, 
e la fatica continua, e il dolore infinito. 


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Mi piaci quando taci… 


Mi piaci quando taci perché sei come assente, 
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca. 
Sembra che gli occhi ti sian volati via 
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca. 
Poiché tutte le cose son piene della mia anima 
emergi dalle cose, piena dell’anima mia. 
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima, 
e rassomigli alla parola malinconia. 
Mi piaci quando taci e sei come distante. 
E stai come lamentandoti, farfalla tubante. 
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge: 
lascia che io taccia col tuo silenzio. 
Lascia che parli pure col tuo silenzio 
Chiaro come una lampada, semplice come un anello. 
Sei come la notte, silenziosa e costellata. 
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice. 
Mi piaci quando taci perché sei come assente. 
Distante e dolorosa come se fossi morta. 
Allora una parola, un sorriso bastano. 
E son felice, felice che non sia così. 
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Nessuna parola...qualsiasi parola sarebbe inutile.
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Se volete approfondire questo grande poeta