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21 novembre 2009

Mostra : ERNESTO TRECCANI







IL PITTORE DEGLI UMILI
L’artista deve ritrovare la libertà espressiva del disegno infantile e respingere la mercificazione dell’arte.


Questi i dictat di Ernesto Treccani, pittore milanese noto in tutto il mondo per le sue tele e per l’impegno civile a favore delle classi meno abbienti.


Sogna un mondo svincolato dalla schiavitù del denaro e che crede nel valore della cultura.

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Ho partecipato al vernissage tenutosi Sabato 21 novembre

presso la Fondazione ATTILIO GRANATA - FRANCO BRAGHIERI

DI IMBERSAGO - Vicolo Chiuso,n. 6


per l'apertura della MOSTRA


CAPOLAVORI STORICI

DI ERNESTO TRECCANI



LA MOSTRA RESTERA' APERTA DAL 21 NOVEMBRE


FINO AL 10 GENNAIO 2010



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a cura di Marina Pizziolo

La mostra , patrocinata dal comune di Imbersago, dalla Provincia di Lecco, dal Parco ADDA Nord, dall'Ecomuseo di Leonardo e dalla Pro Loco di Imbersago, raccoglie un'accuratissima selezione di opere storiche di Ernesto Treccani.


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I dipinti tutti assoluti capolavori, sono stata eseguiti tra il 1948 e 1994 e rappresentano momenti capitali dell'evoluzione poetica dell'artista.

Ernesto Treccani è uno degli ultimi protagonisti viventi dell'arte del novecento. E questa mostra, curata da Marina Pizziolo - che ha diretto per oltre dieci anni il Museo Treccani, a Milano e curato molte tra le più importanti rassegne dedicate a questo artista da musei e gallerie private, in Italia e all'estero - offre al pubblico possibilità di rileggere l'evoluzone dell'arte figurativa italiana, in un secolo che ha saputo rivoluzionare la nozione stessa di opera d'arte.

A vedere s'impara : si intitola così un saggio di Treccani. E il suo inesausto impegno di uomo e di artista ha sempre ubbidito alla convinzione profonda che l'uomo è sordo alla poesia, perchè vittima di un'organizzazione del tempo che lo vuole sordo ai richiami dell'anima. Sta all'artista levare il suo fragile scudo, tessuto di colore, contro il grigio della quotidianietà.


"Non toglietemi

i colori

il verde acido

il rosa antico

il violetto

la tua bocca

la tua mano."



Sono versi di Treccani, la coraggiosa preghiera di un uomo che ha capito che il quadro più bello è sempre quello ancora da dipingere.

Perchè la verità, la bellezza, la poesia un uomo può solo continuare a cercarle.Per tutta la vita.

La Fondazione Granata Braghieri e l'amministrazione comunale con questa mostra vogliono rendere omaggio a un grande artista che, come presidente onorario del premio MORLOTTI, ha un legame particolare con la vita culturale di Imbersago


Orario di apertura :

giovedi : 14,30 - 18,30, sabato e domenica : 10,00 - 12,00 / 14,30 - 18,30

Natale e Capodanno chiuso, altri su appuntamento.

per info telef. 339 4196641





BIOGRAFIA DI ERNESTO TRECCANI




Figlio del fondatore dell’omonima grande enciclopedia, il maestro Ernesto Treccani è nato a Milano il 26 Agosto 1920. È entrato giovanissimo, mentre ancora seguiva gli studi di ingegneria, nei gruppi di avanguardia artistica e di fronda nei confronti della cultura fascista.

Direttore della rivista Corrente, ha esposto per la prima volta come pittore alla Bottega di Corrente nel 1940 con gli amici Birolli, Guttuso, Migneco, Sassu e altri; nel 1943, ancora alla Galleria di Corrente e della Spiga, ha esposto un gruppo di opere con Cassinari e Morlotti.
Dopo la guerra e la resistenza, cui ha partecipato attivamente, è stato redattore, insieme a De Grada, De Micheli, Vittorini e altri, della rivista “Il 45”, poi animatore con Ajmone, Chighine, Francese e Testori, del gruppo “Pittura” e redattore della rivista “Realismo”.

La sua prima personale è del 1949 alla milanese Galleria del Milione, presentata da una monografia a cura di Duilio Morosini.

In quel periodo ha incominciato a recarsi e dipingere anche a Parigi, da allora significativo punto di riferimento per il suo lavoro.Nel 1950 ha partecipato con opere di bianco e nero alla Biennale di Venezia e successivamente, nel 1952 e 1956, con mostre personali di disegno e di pittura alla XVI e XVIII edizione.

Nello stesso 1956 ha preso parte alla mostra di realisti organizzata presso la Leicester Gallery di Londra e ha tenuto una personale alla Heller Gallery di New York.

La realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nei lunghi soggiorni a Melissa, e il paesaggio urbano industriale di Milano e di Parigi hanno costituito in quel periodo i temi fondamentali della sua pittura.

Sempre nel 1956 ha fatto parte di una delegazione culturale in Cina, viaggio che lo ha fortemente impressionato e dal quale ha riportato oltre un centinaio di disegni e acquarelli.
Tra i lavori degli anni Sessanta sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a “La luna e i falò” di Pavese (1962/63), il ciclo delle opere “Da Melissa a Valenza” (1964/65), i dipinti sul tema del giardino e delle siepi e la serie di acquarelli dedicata a un viaggio a Cuba.

Più tardi, nel 1976, la grande mostra a Volgograd, Mosca e Leningrado, organizzata dal Ministero della Cultura sovietico.

Negli ultimi decenni ha operato in luoghi diversi, sviluppando in molteplici direzioni la propria ricerca: dalla campagna emiliana alle regioni dell'Italia meridionale, dove ha lavorato a Potenza, Matera e Policoro, fino ai paesi contadini dell'Ucraina, attraversati sulle orme del romanzo di Babel in un viaggio fantastico, ispiratore della grande tela “Rosso cavaliere”, del 1977.
Nel 1978 Treccani ha dato vita alla Fondazione Corrente, con un programma mirante, oltre alla raccolta e allo studio di documenti, testimonianze e opere del periodo storico compreso tra la nascita del movimento di Corrente e gli anni del Realismo, all'organizzazione di incontri, dibattiti, seminari e mostre sui temi più attuali della cultura contemporanea.

Dagli anni 80 in poi, Nizza diviene uno dei luoghi dove Treccani si reca sovente a dipingere.

Con Parigi, Macugnaga e Forte dei Marmi, è tuttora uno dei luoghi abituali di soggiorno creativo. Alla metà degli anni ottanta risale poi una delle sue opere più importanti, “La casa delle rondini”, circa duemila formelle ceramiche che rivestono interamente la facciata della sede della Fondazione Corrente e della Collezione Studio Treccani, in via Carlo Porta a Milano.

Tra i lavori più significativi degli anni a cavallo del secolo troviamo anche i grandi cicli ispirati al Don Chisciotte di Cervantes e al Decamerone di Boccaccio, intese come testimonianza dell’intenso rapporto tra parola e immagine che è sempre stato aspetto costante della ricerca di Treccani.


alcune opere